Basi teoriche dei laboratori – Estratto Capitolo IV – La Psicosomatica delle Emozioni

Estratto Capitolo IV – La Psicosomatica delle Emozioni
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L’EQUILIBRIO PSICOSOMATICO:
EMOZIONI E BENESSERE PSICOFISICO OGGI TRA ARTE, CREATIVITÀ E SCIENZA.

In questo capitolo è introdotto il ruolo delle emozioni nell’analisi della relazione tra salute e malattia in una prospettiva psicosomatica.

Le emozioni, per la loro stessa natura, rappresentano l’indissolubile connessione tra mente e corpo e confermano pertanto la necessità di non separare queste due dimensioni nell’indagine sull’essere umano.

 

4.1 Emozioni e salute

L’individuazione dei fattori che possono influenzare lo stato di salute dell’individuo, contribuendo al suo mantenimento o, al contrario, favorendo l’insorgere di stati di sofferenza (psichica e fisica), rappresenta oggi un tema di grande rilevanza per la psicologia della salute che in parte sovrappone i propri interessi a quelli della psicosomatica condividendone la visione biopsicosociale (Baldoni, 2010).

Se si considera dunque il concetto di salute in un’ottica che prenda in esame la complessità e la molteplicità dei fattori (biologici, psicologici e sociali) che possono concorrere al suo mantenimento, si comprende certamente la necessità di includere il ruolo delle emozioni nell’analisi della relazione tra salute e malattia.

La letteratura in ambito psicologico, infatti, ha ormai ampiamente dimostrato sia l’importante funzione adattiva della risposta emozionale, sia il fatto che ciò che risulta dannoso per la salute dell’individuo non è tanto la presenza o la frequenza più o meno elevata di emozioni negative, ma piuttosto uno stile inadeguato di regolazione di tali emozioni (Bonfiglioli e Ricci Bitti, 2014).

 

4.2 Emozione, Sentimento e Passione

«L’emozione agisce come l’acqua che rompe le dighe, la passione come un torrente che si scava sempre più il suo proprio letto. L’emozione è da riguardarsi come un’ebbrezza che svapora, la passione come una malattia che proviene dall’assorbimento di un veleno o da vizio costituzionale, come un delirio che cova un’idea, la quale ogni momento si radica più a fondo nell’anima».

(E. Kant)

L’emozione è uno stato mentale complesso e momentaneo attivato da un evento, reale o evocato e conscio o inconscio, che genera un processo caratterizzato da: un’esperienza soggettiva, una modificazione fisiologica e una percezione degli effetti.

Se da un lato sperimentiamo le emozioni come qualcosa che si impone a noi al di là della nostra volontà, dall’altro lato siamo impegnati in un processo di regolazione al fine di gestire nel modo più consono il potere che esse esercitano su di noi.

Regolare le emozioni significa pertanto che si è in grado di modularne la forma o di mitigarne l’urgenza e più in generale significa che si è capaci di valutare le domande dell’ambiente e le proprie risorse e di rispondervi in modo flessibile e adattivo (Frijda, 2014).

Il sentimento, ovvero la coscienza di un’emozione, è la percezione dello stato emotivo, dell’entità dell’oggetto o dell’esperienza che lo ha determinato e dei pensieri che lo accompagnano. È una condizione cognitivo-affettiva che dura più a lungo delle emozioni e la cui intensità, se prende la forma di un torrente emozionale irrefrenabile, diventa passione.

Le Emozioni accompagnano e orientano la nostra vita, incrementare la consapevolezza dell’influenza che hanno sul nostro stato psicofisico è il primo passo per migliorare le capacità di regolazione.

 

4.3 La regolazione delle emozioni

La cultura occidentale è attraversata dall’idea che le emozioni vadano controllate dalla ragione affinché non interferiscano con il retto comportamento. Lo studio psicologico delle emozioni ha mostrato che esse favoriscono, piuttosto che ostacolare, le decisioni e le azioni umane ma ha altresì posto l’accento sulla loro intrinseca regolabilità, riprendendo l’idea aristotelica secondo cui le emozioni adeguatamente modulate migliorano l’interazione sociale e il benessere individuale (Matarazzo e Zammuner, 2015).

Il passaggio dalla “rivoluzione cognitiva” degli anni Sessanta alla “rivoluzione emotiva” degli ultimi decenni porta a considerare il fenomeno emotivo come un importante problema scientifico, la cui complessità è data dalla interazione dei fattori biologici, psicologici e sociali, che richiedono un approccio interdisciplinare. Questo nuovo contesto di studio ha permesso di chiarire le connessioni tra lo stato emotivo e cognitivo, e tra questi e lo stato neurale, e di documentare ulteriormente l’interdipendenza dei circuiti del sistema nervoso, endocrino e immunitario (il grande network) (De Plato, 2011).

L’unità mente-cervello-corpo tramite i meccanismi di regolazione forma un sistema dinamico, che quando viene alterato può generare un processo psicopatologico, il quale si manifesta come disturbo fisico e/o emotivo (De Plato, 2011).

La regolazione emozionale può essere definita come l’insieme delle strategie che l’individuo utilizza per far corrispondere l’esperienza emozionale e la sua manifestazione esterna alle situazioni sociali e alle specifiche norme culturali del contesto nel quale è inserito.

Questo processo regolatorio, determinato da fattori interni, interpersonali e, in misura predominante, socioculturali, implica possibili cambiamenti nella dinamica del processo emozionale stesso (Bonfiglioli e Ricci Bitti, 2014).

La regolazione emozionale avendo la specifica funzione di modificare altri processi (azioni ed esperienze stimolate o suscitate da una data situazione), costituisce un chiaro esempio di come l’individuo, grazie alla sua capacità di intervenire in maniera continua sull’esecuzione dei propri processi, sia in grado di adattarsi all’ambiente (Frijda, 2014).

Pertanto, regolare bene le emozioni sia a livello intrapsichico sia a livello interindividuale è un’importante funzione adattiva fra individuo e ambiente, una tappa fondamentale dello sviluppo umano.

Numerose sono le riflessioni sui meccanismi regolatori, consci e inconsci, adattivi e disadattavi che sono emerse dalla ricerca scientifica. In questa breve trattazione non entriamo nel merito di tali strategie di regolazione e rimandiamo il lettore interessato ai testi, La Regolazione delle Emozioni di Matarazzo e Zammuner (2014) e Psicologia e Psicopatologia delle Emozioni di De Plato (2014).



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